Il Borgo Medioevale di Preabocco
© 2014
Preabocco
è
un
caratteristico
borgo
medioevale
contraddistinto
alle
strade
strette,
dalle
corti
chiuse
e
dalle
poderose
inferriate
alle
finestre
che
lo
denotano
come
centro
fortificato,
fino
a
duecento
anni
fa,
guardato
a
vista
dal
Castello
della
Corvara.
La
maggior
parte
delle
sue
abitazioni
risalgono
al
XV
e
XVI
secolo
e
particolare
è
l’edificio
posto
più
a
nord
del
borgo,
conosciuto
come
“Palazzo”,
ove
ancora
si
denotano
i
resti
di
nobili
decorazioni
sulla
parte
esterna
superiore,
nonché
visibile
è
anche
la
sede
di
una
importante
meridiana,
asportata
probabilmente
all’inizio
del secolo.
Nel
piccolo
antico
nucleo
del
borgo
di
Preabocco
si
presenta
al
visitatore,
appena
restaurata
e
pulita
nelle
forme,
nell’intonaco
chiaro,
in
una
piazza
sgombra
ed
ordinata,
la
chiesetta
romanica
del
XIII
secolo
denominata
Santa
Maria
della
Grazie.
E’
interessante
constatare
che
adiacente
al
campanile,
con
le
quattro
aperture
arcuate
della
cella
campanaria,
una
porta
dall’architettura
in
pietra
-
probabilmente
in
passato
quella
principale
di
entrata
al
borgo
-
è
stata
murata
;
esiste
oggi
un’altra
apertura,
con
un
portale
ad
arco
a
tutto
sesto
verso
la
campagna
e
il
fiume.
La
chiesa,
per
quel
che
riguarda
la
sua
disposizione
interna,
potrebbe
aver
subito
una
rotazione
di
180
gradi
su
se
stessa,
organizzando
l’abside
verso
l’abitato
e
la
montagna
vicina.
La
chiesetta
possiede
una
interessante
pala
alare
nella
quale,
i
tre
santi
protettori
delle
malattie
gravi
-
San
Nicola
da
Bari,
San
Sebastiano
e
San
Rocco
-
campeggiano
in
primo
piano
rispetto
ad
uno
sfrondo
che
si
fa
via
via
più
sfumato
e
smorzato
nei
colori.
La
pala,
“ritagliata”
nella
parte
superiore
dall’arco
a
tutto
sesto
della
cornice,
è
stata
recentemente
restaurata
con
le
risorse
economiche
reperite dalla comunità di Preabocco.
Nella
Mappa
del
Tirolo
del
cartografico
Giacomo
Cantelli
da
Vignola,
datata
1686
veniva
dato
risalto
al
borgo
di
Preabocco,
indicandone
l’importanza rispetto alle contrade presenti all’epoca in Valdadige .
La
località
Fenilon,
grazie
allo
stradario
datato
1589,
risulta
essere
sorta
su
una
via
di
grande
comunicazione,
detta
allora
Via
Trentina,
che
ritroveremo
più
tardi
indicata
come
Strada
Imperiale,
la
quale
seguiva
la
destra
Adige,
passava
per
Avio,
entrava
in
territorio
veneto
a
Mama
e
proseguiva
per
Belluno,
si
raccordava
con
importo
volante
di
Rivalta,
procedeva
per
Brentino
(in
contrada
Crearo),
Preabocco
ed
Incanale.
Queste
contrade
venivano
attraversate
da
un
itinerario
militare
adottato
già
nel
1700
dalle
truppe
asburgiche,
dopo
la
guerra
di
secessione
spagnola,
per
raggiungere
Mantova
e
la
Bassa
Padana.
Sull’ansa
del
fiume
Adige,
pochi
metri
a
sud
della
località
Fenilon,
sulla
sua
riva
destra,
forzato
da
un
restringimento
naturale,
era
posta
una
stazione
doganale,
segno
di
una
grande
attenzione
in
quella
zona
di
confine
tra
Trentino
e
Veneto.
La
strategica
posizione
difensiva
di
queste
langhe
venne
utilizzata
anche
da
una
Compagnia
di
Arditi
del
Battaglione
d’Assalto
che
si
servi
di
alcuni
locali
adiacenti
al
Fenilon
durante
una
delle
ultime
fasi
della
Grande
Guerra,
con
il
fronte
delineato sul Gruppo Alpi del Brenta e sull’Altopiano di Asiago.
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